SERATA BENEFIT AL TeLOS

Venerdì 25 Febbraio

Serata di autofinanziamento per
Una Volta Per Tutte
Contro il nucleare e il mondo che lo produce
al TeLOS Squat di Saronno – Via Milano 17

dalle 21:30 suoneranno:

Suppurated- Bodygrinder- Funeral Rape

 

CAORSO: ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO IL NUCLEARE

Il ritorno al nucleare in Italia farà tappa a Caorso, le notizie che danno questa cittadina come probabile sito per l’installazione di una nuova centrale nucleare sono sempre più insistenti e dettagliate.

Caorso sarà il sito ideale?

Caorso ha già subito in passato la mortifera presenza di “Arturo” e le lotte che si opponevano alla costruzione della centrale sono state perse. I caorsani sanno convivere con il nucleare.

Queste sono le certezze di chi “sogna che Caorso torni in attività”,
purtroppo per loro qualcuno è disposto ad infrangerle, una volta per tutte.

 

Volantino per la stampa qui

Mobilitiamoci subito!

Pochi giorni fa la corte costituzionale ha bocciato le normative regionali di Campania, Puglia e Basilicata che vietavano la costruzione di installazioni nucleari sui loro territori.
Il governo vuole costruire le nuove centrali ad ogni costo, e diviene chiaro come il tanto propagandato consenso dei vari territori sia un subdolo inganno che fa parte di un programma ben stabilito. Ovviamente era comunque stupido pensare che una semplice legge di qualche regione possa fermare un piano di ritorno al nucleare cosi importante per gli equilibri economici e militari dello stato italiano. Ancora una volta, se non volete il nucleare e credete che questo si possa evitare impugnando leggi e votando chi si dice contrario alla costruzione di nuove centrali in campagna elettorale, potreste rimanerne delusi e con un bell’impianto magari a pochi chilometri da casa vostra (anche se pensiamo a come si possa dormire tranquilli sapendo che esiste una centrale anche lontana qualche centinaio di chilometri!).
Il governo sta tastando il terreno per capire quali possano essere i siti idonei alla costruzione di nuove centrali non solo dal punto di vista tecnico ma sta cercando di capire quali possano essere i siti idonei tecnicamente e senza una grossa opposizione popolare pronta a contrastarlo.
Diventa quindi indispensabile mobilitarsi immediatamente ogni volta che viene nominato un nuovo sito. Se è vero che la battaglia contro il nucleare sarà alla lunga una battaglia a livello nazionale  non dobbiamo dimenticarci  che ogni opposizione a livello locale può costituire un grosso intoppo a questo progetto omicida. Non dimentichiamo gli esempi della Val di Susa, di Scanzano e di tutti quei luoghi dove la gente si è schierata in prima persona per impedire opere distruttive e dannose. Questo è l’unico mezzo che abbiamo per contrastare il ritorno al nucleare in Italia.
Un esempio di questo tipo l’abbiamo avuto a San Benedetto del Tronto dove il 17 aprile scorso, una manifestazione molto partecipata a percorso le strade della cittadina marchigiana per dire no alla possibilità di una centrale nella zona Sentina, una delle ultime zone umide per la migrazione dell’avifauna, presente tra la foce del Po e il Gargano ed  uno dei rarissimi tratti di spiaggia sabbiosa con retroterra non edificato di tutto l’Adriatico.
Dopo questa mobilitazione il nome della Sentina sembra essere sparito dai possibili siti idonei. Ovviamente i marchigiani sanno che devono comunque stare sempre all’erta ma è stato importante opporsi da subito per far capire che, di giochetti subdoli tra governo e regioni, la gente ne ha piene le tasche.
Solo se ci muoviamo in prima persona, mettendo energia e determinazione in quello in cui crediamo , riusciremo a cambiare le cose.

Abbiamo preparato un poster che riguarda proprio questa necessità di muoversi da subito in qualsiasi luogo sia indicato come possibile sito per la costruzione di nuove centrali.
Potete scaricarlo,  stamparlo e diffonderlo dalla sezione download dove potete trovare anche altri poster.
oppure da qui: Scarica il pdf  per la stampa (circa 48mb)

Nucleare a Caorso

CAORSO SEMPRE PIU’ INSISTENTEMENTE VIENE INDICATO COME “SITO IDEALE” PER LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA CENTRALE NUCLEARE.

NO ALLA CENTRALE A CAORSO! NO ALLA CENTRALE SUL PO! NO ALLE CENTRALI IN ITALIA!NO AL NUCLEARE, UNA VOLTA PER TUTTE!

La vecchia centrale si trova in un corto circuito tra chi vuole completarne lo smantellamento, chi cerca di riavviarla e chi invece preferisce ricostruire da zero. Ma è fuori da ogni dubbio che il piano di ritorno al nucleare del governo sia destinato a far tappa in riva al Po.

In cima alla lista delle preferenze dei francesi Edf (Électricité de France), partner di Enel nella costruzione dei reattori EPR c’è proprio Caorso. E anche la presidente di Confindutria, Emma Marcegaglia, ospite degli industriali di Piacenza ha risposto sulla possibilità di rimettere in attività la centrale nucleare di Corso: “Andare a produrre energia nucleare là dove ci sono già le centrali è certamente una scelta più veloce”. L’ ad di Ansaldo Claudio Gemme sogna che Caorso torni in attività. I resti del più grande impianto nucleare in Italia fanno gola anche agli americani della General Electric, quelli che negli anni settanta realizzarono progetti e brevetti utilizzati dalla Ansaldo nucleare nella costruzione della centrale. Trent’anni dopo si ripresentano, come se nulla fosse, con la folle idea di riavviare Caorso recuperando e ammodernando le strutture esistenti. Secondo i loro studi, con due anni di lavoro la centrale sarebbe ripristinata utilizzando una tecnologia vecchia, ma ancora presente in 40 centrali nel mondo e con costi molto più bassi: 2 miliardi contro i 4, 4,5 di Enel e Edf.

A voler allungare le mani su Caorso ci sono anche i tedeschi della E. On che, insieme a un altro colosso francese, Gdf-Suez, sono pronti a dar vita a una cordata alternativa per la realizzazione dei nuovi impianti nucleari in Italia. A differenza dei concorrenti Enel e Edf, sarebbero disposti ad aprire il consorzio alla partecipazione delle utility locali. Uno scenario sperato dalla bolognese Hera e da Iren (gruppo nato dalla fusione di Enia con la ligure-piemontese Iride). Per le ex municipalizzate, oggi quotate in borsa, è impensabile non poter essere tra coloro che domani produrranno energia dall’atomo. Rimane molto ambigua la posizione del sindaco Fabio Callori (Pdl ) che in un primo momento annunciava battaglia, poi in un intervista a Repubblica dichiara “Ma la nostra posizione è chiara: il mio Comune non è disposto a un futuro atomico fino a quando non chiuderà con il passato”. (Il passato a cui si riferisce sono le mancate compensazioni…) per poi confermare la volontà di costruire una centrale nucleare a fianco di quella vecchia, certo… lo spazio a ridosso dell’argine non manca, ma “sarà fondamentale il gradimento dei miei concittadini. Quarant’anni a fianco della centrale non li ha resi né favorevoli, né contrari” .

Eppure tra i caorsani il collegamento tra la presenza di Arturo (nomignolo del reattore) e l’aumento delle malattie tumorali emerge spesso, collegamento ipotizzato anche dall’Ordine dei Medici di Piacenza. Secondo i dati Ausl per 9 anni vi è stato un aumento di tumori rispetto alla media provinciale. L’Arpa rileva tracce di cobalto nel fondale del canale di scarico della centrale, Cesio 137 e Iodio 131. Tracce che, secondo il direttore dell’Arpa Sandro Fabbri, sono al di sotto dei livelli di legge. La pesante eredità della passata stagione nucleare oltre ai danni alla popolazione e all’ambiente è stivata nei magazzini : 8700 fusti di scorie (pari a 1.500 tonnellate)! Le ultime barre di combustibile nucleare sono partite alla fine di giugno per la Francia, dove verranno recuperati uranio e plutonio, ma ciò che resterà delle barre, ovvero altri rifiuti radioattivi, ritornerà in Italia nel 2025.

OGGI COME IERI
Gli interessi e gli affari legati ai progetti nucleari in Italia sono incompatibili con le nostre esigenze di vita!

OGGI COME IERI
Istituzioni varie, industriali, partiti politici studiano il programma di rilancio dell’energia atomica in modo che i vantaggi che essa può apportare fungano da contrappeso ai rischi che comporta la sua messa in opera. I rischi vengono compensati economicamente (tramite riduzioni delle tasse e finanziamenti ai comuni).

OGGI COME IERI

Gli effetti nocivi delle radiazioni sono occultati nel concetto di “soglia” cioè la dose massima di radioattività ammissibile per cui i rischi per la salute umana (tumori, leucemie, danni genetici) si ritengono compatibili coi benefici economici.
I rischi e gli effetti disastrosi che provocano le centrali nucleari e la radioattività sono sotto gli occhi di tutti!! La nostra salute, il nostro territorio devono essere denuclearizzati, basta dosi di radiazioni, basta centrali, basta affari sulla nostra pelle!!

NOI VOGLIAMO IL RISCHIO ZERO!
IL RISCHIO ZERO ESISTE:
Basta non costruire centrali nucleari!

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